La comunicazione

Tutto ciò che esiste comunica.

Paul Watzlawick, esperto di comunicazione, afferma: "Non è possibile non comunicare”.
Ci sono migliaia di studi sulla comunicazione, centinaia di tecniche che insegnano come meglio comunicare.
Io mi sono rivolta alla natura: osservo gli animali, le piante; studio ciò che altri hanno conosciuto di loro e del loro modo di relazionarsi. Imparo così.

Il sole comunica: fa crescere e maturare il grano.
La luna comunica: il vino si muove nella botte, in armonia con i cicli vitali della vite.
La Terra comunica: i vulcani portano alla luce la sua potente energia, gli abissi marini accolgono e nutrono i suoi figli acquatici, la piccola stella alpina sboccia là dove parrebbe impossibile vivere.

Tutto ciò che esiste comunica.

La comunicazione è manifestazione di vita. La vita contiene in sé il divenire, che è cambiamento, diversità dal prima e dal poi. Tutto ciò che esiste comunica perché vive.
La vita è energia, spirito, soffio. Preziosa. E' in noi, è intorno a noi. Sempre. Ovunque.

Vi sono molti modi di comunicare. 
Le pietre emettono radiazioni, i colori frequenze, gli uccelli cantano.
I cani abbaiano e muovono la coda: per invitarci al gioco o per ottenere una carezza.

Noi umani utilizziamo prevalentemente un linguaggio di parole: astratto, concettuale. In aggiunta a ciò, spesso il linguaggio è tecnico e specifico per settore (sigle) o convenzionale (lingue diverse anche nella grafia). Questo tipo di linguaggio non può essere compreso dagli esseri di natura.

Noi umani utilizziamo, più raramente (o forse non consapevolmente) anche altri tipi di linguaggio: corporeo, emozionale, mentale (immagini). Questi linguaggi sono comprensibili anche dagli esseri di natura non umani.

Gli animali comunicano tra loro, con noi e con l'ambiente.
Rupert Sheldrake lo ha ampiamente dimostrato e descritto nel suo libro:
"I poteri straordinari degli animali".

Anche le piante comunicano tra loro, con noi e con l'ambiente. 
Peter Tompkins e Christopher Bird hanno raccolto in "La vita segreta delle piante" innumerevoli descrizioni di esperimenti scientifici a testimonianza della capacità delle piante di percepire immagini mentali e di provare emozioni.

Piante, animali (umani e non umani) siamo esseri di natura. Quando utilizziamo la nostra lingua universale ci possiamo comprendere senza difficoltà. Naturalmente.
Per comunicare tra noi, esseri di natura, dobbiamo usare una comunicazione basata sulla consapevolezza e sull'amore incondizionato. Dobbiamo liberarci dai pregiudizi, dai giudizi, dalle aspettative, dalle proiezioni sugli altri di ciò che è in noi. 
Dobbiamo recuperare la curiosità dei bambini e il loro interesse per la vita: per i bambini ogni esperienza è totalizzante, il mondo intorno tutto da scoprire. 

Ogni giornata vale quanto una intera vita.

Anche noi adulti, come i bambini e gli animali, abbiamo un cuore che può aprirsi all'altro e accogliere con compassione ciò che l’altro ha da raccontare. 
La comunicazione con l'altro, chiunque egli sia, uomo o animale, comincia proprio dall'apertura del cuore.  

Direi che l'essenza della comunicazione è nell'innocenza dell’ascolto con cuore puro.

Possiamo fare molto lavoro su noi stessi per migliorare le nostre capacità relazionali. 
Solitamente utilizziamo poco e male i cinque sensi, non prestiamo sufficiente attenzione alla respirazione e all'alimentazione, pratichiamo poco la meditazione.

Possiamo fare molto lavoro su noi stessi per conoscerci meglio, anziché continuare ad inquadrare gli altri in ruoli, o pretendere di definire i comportamenti altrui a colpo d'occhio: la nostra presunzione (opinione esagerata del nostro valore e della nostra importanza) spesso ci trae in inganno ed impedisce una relazione autentica.

Proviamo a paragonare la comunicazione al canto.
Tutti noi possiamo cantare, se abbiamo organi fonatori sani. Ciò non basta, tuttavia, a fare di noi un cantante; le corde vocali vanno educate, esercitate, bisogna imparare a respirare in un determinato modo e tanto altro. 
Alcuni hanno ricevuto in dono un apparato biologico particolarmente adatto e sono avvantaggiati, ma ad un dono naturale i grandi cantanti hanno aggiunto impegno personale, studio, metodo, vita sana. 
Corde vocali funzionanti, studio, vita sana: questi requisiti sono sufficienti per fare di ogni cantante un artista? No. 
L’artista ha quel qualcosa in più che sembra difficile apprendere: lo si chiami talento naturale o non so che. Personalmente credo che artista sia chi oltre ad essere tecnicamente capace sia in grado di esprimersi anche con il proprio cuore: il canto parte dal suo cuore e attraverso la voce arriva al nostro cuore.

Nella comunicazione con gli esseri di natura la mente si acquieta, le parole scompaiono. Il cuore ascolta la voce del cuore dell’altro. 

Gli animali sono maestri nella comunicazione da cuore a cuore. E noi?
Anche noi siamo animali. Ricordiamocelo, qualche volta.



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